L’Abbazia di San Pietro in Valle è stata fondata nel VI secolo da due eremiti siriani, Giovanni e Lazzaro, poi ingrandita e intitolata a San Pietro dal Duca longobardo di Spoleto, Faroaldo Il. Edificata presumibilmente sopra i resti di un antico tempio romano, l’abbazia possiede un patrimonio artistico unico, con reperti di generi ed epoche differenti tra loro.
Di inestimabile valore è il Paliotto d'altare longobardo detto di “Ursus Magester” e il ciclo di affreschi romanici più antico dell'Umbria con storie dell'Antico e Nuovo Testamento, cui si ispirò Giotto per i suoi affreschi nella Basilica di San Francesco in Assisi.
All'interno della Chiesa Abbaziale è possibile ammirare inoltre la collezione di sarcofagi romani più grande dell’Umbria (6 sarcofagi) e i materiali di reimpiego romani, longobardi e carolingi con cui era costruito l'originario edificio.
L’abbazia è spesso utilizzata come location per matrimoni.
